Il prezzo non conta nel progetto acustico

A volte, nella nostra attività di Tecnici in acustica, riceviamo telefonate di nuovi clienti che iniziano con la domanda “quanto costa?”, non ci hanno nemmeno spiegato di cosa hanno bisogno e chiedono quanto costa.

Il nostro mestiere si caratterizza principalmente come attività di “problem solving”, per cui la prima domanda dovrebbe essere “ho questo problema, me lo risolvi?” E la seconda domanda sarà quanto costa? No, nemmeno, la seconda è “quanto tempo ci vuole?”. Ecco forse a questo punto si consiglia di chiedere un preventivo.

Il prezzo non conta. Può essere che il preventivo sia per Voi alto rispetto ad altri, ma è necessario prima di tutto valutare una serie di variabili. Il Tecnico è indipendente? Prende soldi legalmente dai fornitori di materiali o lascia la libera scelta a Voi? Prende soldi legalmente dagli installatori? Questo è quello che conta, un Tecnico indipendente a conti fatti, ovvero al termine della consulenza/incarico costerà paradossalmente meno anche se costa di più dei suoi colleghi.

Capita a volte di richiedere dei documenti non dovuti che la PA ha chiesto magari per errore: in tal caso puoi trovare due tipologie di Tecnici, quello che ti redige il documento anche se non serve e quello che invece, contro il suo interesse, ti dice che quel determinato tipo di documento non serve indicandoti l’alternativa e la normativa di riferimento. La volta dopo torneresti dal primo o dal secondo?

Parliamo delle varianti al progetto: spesso si rende necessario rifare la Relazione Acustica perché c’è una variante al progetto, ma in alcuni casi è sufficiente aggiornare solo i disegni e le date. Il Tecnico corretto, se non ci sono calcoli da rifare e se sei già cliente, non ti chiede nulla o una cifra simbolica, altri richiedono di nuovo la cifra per intero della pratica, come se la stessa venisse realizzata ex-novo! Torneresti la volta dopo dal primo o dal secondo?

Parliamo delle richieste integrative di Comune o Arpa. Se la mancanza, nella richiesta integrativa, è responsabilità del Tecnico, la rettifica/integrazione dovrebbe essere gratuita. Se il Tecnico ti chiede ulteriori soldi ti sta facendo pagare due volte. Fatto salvo che la richiesta non sia al di fuori della documentazione dovuta in prima istanza.

Capita anche che il Tecnico più economico, alla richiesta di ulteriori integrazioni non risponda nemmeno rendendosi irreperibile.
Parliamo di disponibilità: il buon tecnico è quello che offre al Cliente la più ampia disponibilità per una consulenza telefonica, che corregge gli errori ascoltando le tue proposte; non di rado capita anche di suggerire materiali e pacchetti stratigrafici ai progetti che vengono modificati, il tutto gratuitamente. Il TCA, insomma si rende disponibile per i suoi Clienti, a telefonate e call gratuite all’interno di un incarico più ampio.

Infine parliamo di tutto ciò che in qualche modo ruota intorno alla figura del Tecnico Acustico: esistono professionisti “strutturati”, con un ampio e dettagliato curriculum di lavori svolti, dotati di una sede o ufficio proprio, che possono contare su una rete di altri professionisti o collaboratori esperti in tutto l’ampio ventaglio di specializzazioni che fanno parte della materia acustica (Relatori di documenti tecnici, Progettisti, Collaudatori, Consulenti, Esperti di acustica forense, Esperti di rilievi e monitoraggi sul campo, ecc.) e che siano dotati di attrezzature proprie per l’esercizio della professione di TCA (Fonometri, apparecchiature per i collaudi, acusti-camere, software per le simulazioni di acustica ambientale, edilizia, degli ambienti per la riproduzione musicale, ecc…..).

Per contro esistono anche professionisti, e sono molti, che svolgono l’attività di Tecnico Acustico solo saltuariamente, alternandola ad innumerevoli altre attività (pertanto non particolarmente formati e specializzati) e quindi con un curriculum lavori scarso e occasionale, che non sono dotati di sede propria e delle dotazioni tecnologiche di base per lo svolgimento della professione e, mancanza grave, non dotati di competenze multidisciplinari e di una rete di professionisti in grado di supportarli.

Esiste poi anche quello che possiamo definire un “tranello” rappresentato da quelle società/grandi studi professionali che sulla carta, apparentemente, si occupano di molteplici aspetti connessi alla materia edilizia-urbanistica-ambientale: non è raro infatti imbattersi in società che offrono il “chiavi in mano”, che si occupano infatti di progettazione, energetica, rinnovabili, geotecnica, ingegneria strutturale, indagini ambientali, acustica, bonifiche, e chi più ne ha, più ne metta….. Si tratta per lo più si società intermediarie che assunto un determinato incarico lo subappaltano a professionisti-collaboratori; queste ultime figure, dalla specializzazione non sempre verificabile, se non palesemente dubbia, lavorano spesso a compensi irrisori in quanto la parcella viene intestata alla società “madre” che si trattiene una discreta quota della parcella stessa, per l’intermediazione dovuta. Ovviamente tanto meno costano queste figure professionali subappaltanti, tanto più alto sarà il margine della società “madre”.

Se da un lato queste società del “tutto, chiavi in mano” sono una indubbia comodità per il committente, dall’altro non sono automaticamente garanzia di assoluta preparazione, competenza e professionalità.
In conclusione, alla richiesta di formulazione di un incarico, il cliente dovrebbe chiedersi prima di tutto “Quanto vale?” piuttosto che “Quanto costa?”: un prezzo più basso può nascondere un servizio generico, poco specializzato o errori costosi da correggere in seguito. Un prezzo apparentemente più alto distingue il Professionista competente che offre onestà, soluzioni mirate e di valore e non semplicemente tempo o ore lavorative.

Il compenso, non dimentichiamolo, rappresenta anni di esperienza, formazione e dedizione, livello di attenzione, cura e professionalità. Un preventivo apparentemente elevato può trasformarsi in un risparmio sul lungo termine, evitando errori costosi.